Poliposi nasale la storia di Samuele

Poliposi nasale, la storia di Samuele: «Sono tornato a respirare e a sentire gli odori»

I polipi nasali sono sono una delle più comuni patologie che si presentano all’osservazione dell’otorinolaringoiatra. Si tratta di neoformazioni gelatinose di colorito giallastro che vanno a occupare le cavità nasali impedendo meccanicamente la respirazione nasale. Nella stragrande maggioranza dei casi la poliposi nasale origina nell’area del seno etmoidale, quella che per posizione anatomica è la più esposta alle infiammazioni. Il sintomo principale della poliposi nasale è l’ostruzione nasale perché la formazione dei polipi riduce il passaggio dell’aria. Solitamente il paziente oltre alle difficoltà respiratorie accusa cefalea, rinorrea, anosmia (riduzione dell’olfatto) associata alla ipogeusia (riduzione del gusto), e soprattutto problemi bronchiali come asma e sindrome rinobronchiale.

Pur non essendo una malattia grave, i sintomi della poliposi nasale influenzano negativamente il benessere dei pazienti, condizionandone spesso lo stile di vita.

Come nel caso di Samuele, un ragazzo di quasi 16 anni, che ormai da oltre due anni è costretto a convivere con tutte le difficoltà determinate da una malattia cronica qual è la poliposi nasale, nel suo caso recidivante e massiva. Samuele per due anni ha respirato solo con la bocca facendo un grandissimo sforzo, per questo motivo non ha mai praticato sport e anche alimentarsi era diventato un problema difficile poiché doveva contemporaneamente respirare e masticare con la bocca. A scuola nonostante non respirasse con il naso era obbligato ad indossare, in questi anni segnati dalla pandemia da Covid-19, la mascherina che limitava anche la respirazione orale.

Circa sette mesi addietro si presenta in studio accompagnato dalla mamma, mi raccontano di un intervento chirurgico che Samuele ha subito in anestesia generale, con apertura del massiccio facciale e tamponamento nasale, con recidiva massiva della poliposi nasale solo dopo quattro mesi dall’intervento chirurgico. Samuele è stanco di sottoporsi a continue visite mediche, è stanco di assumere terapie, è stanco di non poter respirare regolarmente e di non avere una vita normale come quella dei suoi coetanei. Samuele tra l’altro, anche se parla poco, racconta dello stress che ha vissuto durante e dopo l’intervento chirurgico. Ha vissuto molto male e nel momento in cui gli viene riferito, in una delle tante visite mediche, che ha nuovamente i polipi nasali e deve affrontare un altro intervento chirurgico in anestesia generale. Inizia a deprimersi e con lui anche i suoi genitori. Samuele assolutamente rifiuta il secondo intervento chirurgico dopo poco tempo dal primo, per cui i genitori molto preoccupati continuano a cercare specialisti.

Arrivano al nostro centro riponendo tanta speranza. Iniziano a raccontarci tutta la storia clinica e subito dopo iniziamo la visita, utilizzando un endoscopico pediatrico di ultimissima generazione con telecamera in punta del diametro solo di 2,7 mm.

La situazione era complessa: Samuele aveva una poliposi nasale molto estesa con mucosa nasale sanguinante per via dell’infiammazione cronica costante.

Per l’estensione della patologia bisognava operarlo in anestesia generale, ma Samuele e i suoi genitori mi pregarono di provare qualunque terapia per evitare l’intervento chirurgico. Spiego ai genitori di Samuele che la poliposi nasale, così come ciascuna patologia, ha delle cause che bisogna ricercare e bisogna curarle per poter ridurre o azzerare la probabilità di recidiva della poliposi nasale. Così abbiamo iniziato un percorso diagnostico serio, che sino a quel momento non era stato consigliato perché il pensiero generale è “tanto i polipi nasali ritornano”. Samuele si è sottoposto al test del sudore per escludere la fibrosi cistica, si è sottoposto ad altri esami genetici, alla titolazione degli auto-anticorpi per escludere patologie autoimmunitarie, si è sottoposto a valutazione metabolica-nutrizionale per escludere l’alterazione dei metabolismi dell’acido Acetilsalicilico e dell’acido arachidonico, si è sottoposto a tutti i test allergologici riconosciuti scientificamente dalle Associazioni di Allergologia, si è sottoposto infine a visita pneumologica in previsione di intraprendere un innovativo protocollo terapeutico.

Da tutti questi esami diagnostici abbiamo scoperto che Samuele è un soggetto molto allergico e per tale motivo segue un protocollo nutrizionale studiato in maniera mirata per lui dalla nostra biologa nutrizionista, la Dr.ssa Maria Teresa D’Agostino,e sinergicamente abbiamo iniziato a curare le allergie respiratorie con l’immunoterapia specifica. Samuele giornalmente si sottopone a terapia farmacologica osservando uno dei tanti nostri protocolli che prevede maggiormente terapia locale e non prevede assolutamente l’assunzione di cortisone per bocca o per via intramuscolare.

Non appena elimina dall’alimentazione alcuni alimenti Samuele si sente molto meglio e i polipi nasali iniziano a ridursi di dimensione. Nonostante tutto questo il caso di Samuele rimaneva complesso. Ogni due, tre mesi controllavo Samuele ma non ero assolutamente soddisfatta dei risultati ottenuti, risultati minimi. A quel punto ho modificato il protocollo farmacologico inserendo un nuovo farmaco che non ha nessuna controindicazione, ho parlato con la collega Pneumologa per somministrare il farmaco biologico, che nel caso di Samuele da linee guida potrà iniziare ad assumere quando avrà compiuto 16 anni e che servirà per stabilizzare la patologia e trattare anche l’asma senza assumere altri farmaci.

Prima - Fossa nasale sinistra e destra

Samuele inizierà il farmaco biologico tra due mesi in sinergia con la immunoterapia specifica. Ma i risultati sono già visibili. Durante un normale controllo gli chiedo: «Come stai Samuele?». Lui mi guarda molto più rilassato, sorridente e meno introverso, e mi risponde: «Bene, respiro bene e sento anche gli odori». Io sempre diffidente prendo l’endoscopio e inizio a visitarlo, a quel punto i miei occhi non credevano a ciò che stavo vedendo. Samuele presentava entrambe le narici completamente aperte, con presenza di piccolissimi polipi nasali a livello del meato medio. L’ho visitato per circa 15 minuti perché non credevo a ciò che vedevo. Anche la madre incredula si è emozionata insieme a me, i nostri occhi brillavano, ci guardavamo tutti e tre come per avere la conferma l’uno dall’altro di ciò che avevamo visto sul monitor.

Dopo - Fossa nasale sinistra e destra

Adesso Samuele ha iniziato a fare sport, ha una vita normale, sente gli odori e tra due mesi sarà sottoposto a un intervento di laser chirurgia, utilizzando il Laser a Luce Blu, per vaporizzare i piccolissimi e pochi polipi nasali residuati e presenti nel meato medio per determinare una pulizia accurata delle fosse nasali, in anestesia locale senza necessità di inserire tamponi nasali, della durata di pochi minuti per lato. Inoltre, inizierà il farmaco biologico per stabilizzare la patologia e non assumere più nessun farmaco. È un risultato inaspettato, siamo contenti per aver ridato una qualità di vita normale ad un ragazzino di quasi 16 anni che era stato condannato ad altro intervento chirurgico in anestesia generale e probabilmente ad altra recidiva della patologia.

Buonasera sono la mamma di un ragazzo di 15 anni. Mio figlio due anni fa è stato operato di poliposi nasale bilaterale. Purtroppo dopo quattro mesi ha avuto una recidiva. Io non volendolo rioperare, ho fatto una ricerca su internet per trovare una soluzione alternativa e casualmente è uscito il cognome della dottoressa.
Devo dire che fin dalla prima visita ho capito che era abbastanza preparata. E’ stato subito studiato sia dal punto di vista genetico, che metabolico e nutrizionale, infatti abbiamo scoperto che oltre ad avere delle allergie ambientali, aveva anche delle allergie alimentari. Infatti è seguito dalla dottoressa D’ Agostino (nutrizionista). Dopo nove mesi che mio figlio segue una terapia con farmaci alternativi senza l’uso del cortisone, finalmente ha tutte e due le narici libere, senza ancora essere stato sottoposto ad intervento con il laser, che sarà fatto fra due mesi. La strada da percorrere è ancora lunga ma grazie alla dottoressa sono ottimista.