Apnee notturne e protocollo Osas

Protocollo Osas: la soluzione innovativa al russamento e alle apnee notturne

Russare fa male alla salute, azzera la qualità di vita e altera i rapporti sociali. Il soggetto che russa in maniera occasionale o cronicamente è soggetto a diversi disturbi: sonnolenza diurna, scarsa concentrazione, irritabilità, riduzione della libido. Studi scientifici recentissimi, inoltre, hanno messo in evidenza la correlazione tra russamento e patologie cerebrali. Oltre all’ictus cerebrale, il soggetto che russa presenta un altissimo rischio di infarto del miocardio. Il rumore fastidioso emesso da un soggetto russatore è dovuto alla vibrazione della mucosa delle prime vie aeree al passaggio dell’aria, che in questo caso è ridotto dalla restringimento del calibro delle medesime vie aeree. Alcune volte si tratta di un rumore appena accennato, ma spesso si generano rumori molto alti che disturbano il partner che dorme vicino.

Il russamento dunque non permette un riposo biologicamente corretto e fisiologico né per colui che russa né per il suo partner, e rappresenta un vero e proprio rischio di insorgenza di patologie molto serie e gravi.

Il russamento influenza negativamente i rapporti sociali. Spesso infatti è il partner che induce il soggetto alla ricerca di una soluzione. Il russare può quindi diventare fonte di conflitti: alcuni studi scientifici rilevano infatti che il rapporto coniugale migliora nel momento in cui il paziente russatore trova la soluzione a questo problema invalidante.

Il russamento affligge milioni di persone e molti di questi sperimentano l’apnea, ossia il momentaneo non passaggio di aria per la riduzione parziale (ipoapnea) o totale (apnea) del calibro delle altre vie respiratorie.

L’Osas (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno), così come la broncopatia cronica ostruttiva e l’asma sono delle patologie sociali, in quanto aumentano la spesa media pro capite al giorno per le prolungate terapie non solo per le patologie in questione. ma soprattutto per la gestione delle complicanze che insorgono inevitabilmente nel tempo. La Sindrome dell’apnea notturna è uno dei fattori negativi della roncopatia, si tratta di frequenti e temporanee interruzioni della respirazione durante il sonno, che comportano risvegli frequenti e soprattutto una sistematica ed insufficiente ossigenazione. Le apnee notturne possono durare dai 10 ai 40 secondi, ed essere ripetute centinaia di volte nell’arco della notte. Chi vuole smettere di russare e non incorrere ad un maggior rischio cardiovascolare e neurovascolare sicuramente, il più delle volte, si confronta con una serie di rimedi che non rivolvono efficacemente il problema.

Le patologie ostruttive delle alte vie respiratorie oggi possono essere invece trattate con chirurgia mini-invasiva o biosurgery effettuata solitamente con Laser a diodi.

Con questa metodica rapida, indolore, non invasiva, ambulatoriale, ed eseguibile in anestesia locale, si possono trattare l’ipertrofia dei turbinati inferiori, le poliposi nasale, le deviazioni del detto nasale anteriori, senza la necessità di apporre tamponi nasali, dimettendo immediatamente il paziente che può tornare da subito a tutte le proprie attività quotidiane. Con la metodica laser si può eseguire il rimodellamento del velo palatino e dell’ugula, che spesso nel soggetto russatore, si presentano prolassati ed ispessiti. Questo tipo di trattamento si chiama uvulopalatoplastica. Anche in questo caso si tratta di un intervento veloce, non invasivo, indolore, e senza necessità di apposizione di punti di sutura. Spesso il paziente russatore è in sovrappeso e per tale motivo con più probabilità è esposto al rischio di complicanze gravi cardiovascolari e neurovascolari. Altri dati clinici evidenziano, invece, le alterazioni cranio-mandibolari che si riscontrano in questi soggetti e che possono essere responsabili delle apnee notturne in quanto riducono il passaggio areo posteriore (Pas).

Il Gruppo Siciliano Medicina del Sonno è referente in Sicilia di un Nuovo Protocollo OSAS, che permette al paziente con apnea lieve o medio-grave di sottoporsi ad un trattamento non invasivo, facile nella gestione, indolore e per nulla fastidioso, che si pone come alternativa alla CPAP.

La ventilazione meccanica a pressione positiva continua (CPAP) è un trattamento invasivo e poco tollerato dal paziente al punto che dopo due settimane la maggior parte dei pazienti abbandona il trattamento. Il Nuovo Protocollo OSAS prevede una visita otorinolaringoiatrica per rilevare la presenza di patologie ostruttive che possono essere trattate con la metodica laser; una visita pneumologica con l’esecuzione della polisonnografia per registrare il numero e l’entità delle apnee notturne; una visita nutrizionale per trattare patologie metaboliche, come ipertensione arteriosa o diabete mellito, e per impostare una dieta sotto controllo medico per gestire il sovrappeso o l’obesità; ed infine una visita ortodontica per rilevare eventuali alterazioni cranio-mandibolari, responsabili della rotazione della mandibola durante gli episodi di apnea, e trattarle molto velocemente con presidi ortodontici, i MAD, non invasivi e ben tollerati dai pazienti. Le visite vengono effettuate tutte durante la stessa giornata.

Con il Nuovo Protocollo OSAS i pazienti, adulti e bambini, che si sono presentati alla nostra osservazione per russamento ed apnea hanno avuto risultati eccellenti.

Vi sottoponiamo la nostra casistica dei primi sei mesi dell’anno. Sono stati valutati 49 pazienti, dal punto di vista nutrizionale è stato avviato il protocollo dietetico particolare in 38 casi, 11 pazienti non sono stati reputati idonei al trattamento nutrizionale poiché alcuni avevano patologie tumorali, altri erano in perfetta forma. In tutti i 38 casi si è evidenziata una rapida ed efficace perdita di peso e riduzione dei centimetri dell’addome con conseguente diminuzione del grasso viscerale, sino al raggiungimento del peso desiderato. Si è riscontrato, inoltre, un miglioramento dei risultati ematochimici, in particolar modo del profilo lipidico ed insulinemico, e un miglioramento della funzione respiratoria.

Dal punto di vista otorinolaringoiatrico dei 49 pazienti ben 30 presentavano ipertrofia dei turbinati, patologia più frequentemente riscontrata, 2 poliposi nasali, 4 ipertrofia del tessuto linfatico della tonsilla linguale, 8 prolasso del velo palatino, 2 pazienti ipertrofia adenoidea e 3 ipertrofia tonsillare.

Dei 49 pazienti pervenuti alla nostra osservazione per russamento ed apnee notturne 31 sono stati trattati, per le diverse patologie indicate, con metodica laser in anestesia locale, senza necessità di inserire tamponi nasali o apporre punti di sutura, e dimessi immediatamente con possibilità di ritornare alla proprie attività quotidiane immediatamente. Dei 18 pazienti non trattati con metodica laser moltissimi sono stati trattati con protocolli farmacologici, alcuni sono in attesa di sottoporsi a trattamento perché affetti da patologia tumorale.

Tutti i pazienti trattati con terapia laser hanno riferito un netto miglioramento della respirazione e una riduzione degli episodi di apnea.

All’inizio del trattamento con il Nuovo Protocollo OSAS dei 49 pazienti 37 presentavano una polisonnografia con referto di apnea medio-grave, 12 erano in possesso di polisonnografia con referto di apnea grave e una tra questi addirittura presentava sintomi gravi quali momenti di perdita di coscienza ed addormentamento durante le normali attività quotidiane. Dal punto di vista ortodontico, dei 49 pazienti pervenuti 31 sono stati candidati per il trattamento con MAD, un dispositivo intraorale molto sottile che si indossa solo la notte e permette di eseguire tutti i movimenti della bocca senza limitazione. Questo presidio per niente invasivo permette di aumentare lo spazio respiratorio posteriore e quindi ridurre il russamento e gli episodi di apnee poiché il passaggio dell’area non è più ostacolato da restrizioni delle alte vie aeree. La rimanente parte dei pazienti visitati, ossia 18, sono ancora in fase di studio poiché presentavano anomalie dento-scheletriche importanti (le anomalie delle ossa mascellare e mandibolare sono controindicazioni al trattamento con il MAD).

Tutti i pazienti che hanno completato tutto il Nuovo Protocollo OSAS alla fine del trattamento si sono sottoposti alla polisonnografia di controllo e tutti hanno ottenuto dei risultati eccellenti con esiti polisonnografici nella norma o quasi.

Quindi oggi le apnee notturne e il russamento si possono trattare con protocolli non invasi, veloci e soprattutto ben tollerati dal paziente.